Il cimelio di Sambruson
Recupero dell'oratorio di villa Brusoni-Scalella
di Erica Vecchio, Madalin George Sevastre

![]() | ![]() | ![]() |
---|
Con questa Tesi di Laurea si è tentato di rivalutare il complesso di villa Brusoni Scalella, posto sulla Riviera del Brenta a metà tra Padova e Venezia, salvaguardandone il valore artistico, e intervenendo dove necessario in chiave contemporanea.
Il complesso è composto da corpo centrale, barchessa, Oratorio, adiacenze e giardino jappelliano. Tutti e cinque i componenti necessitano subito di interventi di recupero, in particolare la barchessa e l’Oratorio, da noi definito “cimelio”, in quanto primo componente del complesso, e probabilmente anche dell’Isola di Sambruson, frazione di Dolo (VE) in cui è collocato.
Il nostro concept architettonico prevede la conservazione delle parti storiche sopravvissute, perché “i morti hanno dei diritti sui monumenti e noi non abbiamo il diritto di distruggere la loro fatica” (John Ruskin), e utilizza le tecniche e i materiali moderni, facendo rivivere l’opera spiritualmente e culturalmente in sintonia col nostro pensiero, perché “l’opera d’arte esiste se chi l’ha ereditata la fa rivivere per sè e per gli altri” (Carlo Ceschi, Teoria e storia del Restauro).
Il nostro restauro dà all’opera una duplice, anzi, una triplice destinazione d’uso: le adiacenze ora diventano una foresteria, con 5 appartamenti distribuiti su 2 piani, tutti con viste sullo splendido giardino jappelliano o sulla Riviera del Brenta. Dall’altra parte, dove c’erano la barchessa e il loggiato ora abbiamo al piano terra un ristorante e al piano superiore uno spazio adibito a mostre (centro culturale).
L’Oratorio fa da asse di connessione tra la foresteria e il centro culturale. Questo è stato possibile grazie ad un percorso sopraelevato che attraversa trasversalmente l’Oratorio, rendendolo visibile, rendendolo parte del percorso. Dalla strada si nota una struttura a sbalzo completamente in acciaio e vetro affiancata alla facciata dell’Oratorio, che ,oltre ad offrire ai visitatori una visuale sul Brenta, ha anche la funzione di “anticipare” le trasformazioni avvenute all’interno e di mostrare l’inedita convivenza che si è creata tra nuovo e antico e come il nuovo si inietti là dove l’antico cessa di esistere (precedentemente vi era un tratto di muro crollato).
Facendo uno sforzo in più siamo riusciti a salvare anche l’interno dell’Oratorio, mantenendo intatta la funzione religiosa, visto che è ancora consacrato, e permettendo di celebrare cerimonie religiose.