Memoriale diffuso della Rovra di San Basilio
Ariano nel Polesine (RO)

Il progetto da noi sviluppato sfrutta le risorse ambientali, archeologiche e architettoniche, integrandosi con le infrastrutture già presenti e tracciando un collegamento virtuale tra i punti d'interesse individuati nell'intero territorio comunale.
Si prevede l'installazione di una “crono-sezione informativa” in corrispondenza del punto in cui cresceva la vecchia quercia. La combinazione del legno – materiale deperibile (sebbene trattato) – in cui sono infissi dei cunei “temporali” di acciaio e del metallo dà vita a elementi destinati a lasciarsi plasmare dal tempo e dagli agenti atmosferici. Elementi destinati a lasciare traccia nella memoria, suggerendo la forma, le dimensioni, e la maestosità dell'antica Rovra. Realizzato in acciaio brunito e legno trattato, questo dispositivo è pensato anche per un possibile impiego all’interno del museo, in quanto completamente smontabile e riposizionabile. All'interno dello stesso Centro Culturale di San Basilio troverebbero posto, oltre a una sezione radiale del tronco della farnia, poesie ed elaborati grafici prodotti dalle scuole arianesi e dalle scolaresche in gita.
Uno dei fulcri su cui s'è concentrata l'elaborazione progettuale è costituito dall'unghia arginale che ospitava l'antica farnia. Si ipotizza la creazione di un collegamento tra l'idrovora ausiliaria di Ca' Verzola e la S.P. 44; con la creazione di un parcheggio attrezzato a ridosso dell'impianto di sollevamento acque. Da una razionalizzazione dell'impiego degli edifici esistenti si ricaveranno un punto di bike-sharing e ristoro, attivo durante la bella stagione con la possibilità di vendere e far conoscere le produzioni agricole del territorio, e un parco giochi.
L'area di sosta verrebbe collegata al sito della quercia tramite un percorso illuminato, lungo circa 250 metri, rialzato di 50 centimetri rispetto al piano di campagna e composto da blocchi di cemento appoggiati a uno strato di sabbia e stabilizzante. La scelta dei materiali è stata effettuata anche in ragione del contenimento dei costi d'intervento e di manutenzione.
Attorno alla crono-sezione saranno posizionate altre tre piattaforme in cemento che nella forma (composta da più circonferenze standardizzate e componibili tra loro) rievocheranno gli antichi boschi primigeni della Pianura Padana. Da esse, con l'estrusione dei volumi, si ricaverebbero sedute e grandi aiuole (in alcune di queste verranno collocate nuove piccole querce, rievocazione del passato, ma anche continuità nel futuro).
Il percorso risalirà attraverso un sistema di scalini e passerelle lignee e proseguirà poi lungo l'argine del Po di Goro, fino agli altri punti di interesse precedentemente elencati, presso i quali verranno posizionate le stesse piattaforme. Il visitatore, sia esso pedone, disabile, ciclista o automobilista, sarà così accompagnato passo per passo alla scoperta dei magnifici scorci del Delta del Po, di paesaggi in cui l'azione dell'uomo e la forza della natura si fondono.
Nel percorso saranno integrate anche aree di sosta evocative, che ripercorreranno la storia del basso Polesine.
L'accesso carrabile dalla Strada Provinciale, il potenziamento della rete ciclabile lungo gli argini del Po e lo sfruttamento degli approdi turistici sul Grande Fiume garantiranno una completa accessibilità del sito.
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